Il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha annunciato la candidatura italiana a ospitare l’interferometro gravitazionale di nuova generazione Einstein Telescope (ET), uno dei più grandi e ambiziosi progetti indicati dalla roadmap ESFRI, lo European Strategy Forum on Research Infrastructure, come infrastruttura di ricerca di interesse strategico per l’Europa.
“Vogliamo portare in Italia l’Einstein Telescope, il futuro osservatorio di onde gravitazionali previsto dall’Europa, per cui competiamo con i Paesi Bassi. Un progetto di straordinaria importanza che potrà rafforzare la leadership del nostro Paese nell’ambito delle grandi infrastrutture di ricerca, grazie all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e a tutti gli attori coinvolti, e che potrà dare eccezionali opportunità al territorio”, ha dichiarato il Ministro Bernini che ha anche annunciato la costituzione di un comitato di supporto alla candidatura italiana, in seno al Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), presieduto dal premio Nobel Giorgio Parisi.
Le attività finalizzate a sostenere la candidatura italiana saranno realizzate da Einstein Telescope Infrastructure Consortium (ETIC): il consorzio nato e finanziato nell’ambito della Missione 4 coordinata dal MUR del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, vede l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) come proponente e capofila. A fronte di un investimento totale di 50 milioni di euro, entro i prossimi 30 mesi ETIC si occuperà della preparazione e realizzazione dello studio di fattibilità, della caratterizzazione del sito individuato per l’ET – la miniera dismessa di Sos Enattos, nel Nuorese – e della creazione di una rete di laboratori di ricerca per lo sviluppo delle tecnologie che saranno adottate dal nuovo osservatorio gravitazionale.
“È di fondamentale importanza per il nostro paese prepararsi al meglio per la sfida scientifica e tecnologica rappresentata dalla realizzazione di ET. Per questo ETIC è un progetto strategico: perché offre le condizioni e le risorse per condurre le ricerche necessarie allo sviluppo delle nuove tecnologie di interferometria gravitazionale che serviranno a raggiungere la sensibilità prevista da ET, come nuovi sistemi per l’abbattimento del rumore sismico e di quello termico, soluzioni innovative nel campo della fotonica, dell’ottica e dell’elettronica e infine nuovi materiali per realizzare gli specchi. Nei prossimi tre anni, saranno quindi aperte molte posizioni lavorative dedicate a tecnici e tecnologi, 48 solo in questa prima fase del progetto”, ha illustrato Michele Punturo, ricercatore dell’INFN e coordinatore scientifico di ETIC.
L’INFN partecipa al progetto con le sezioni di Bologna, Cagliari, Genova, Napoli, Padova, Perugia, Pisa, Roma e Roma Tor Vergata, Torino, i Laboratori Nazionali del Gran Sasso e i Laboratori Nazionali del Sud. Gli altri partner del consorzio sono Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Università degli studi di Cagliari, Università degli Studi di Padova, Università degli Studi di Perugia, Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Università degli Studi di Napoli Federico II, Istituto Nazionale di Astrofisica, Sapienza Università di Roma, Università degli Studi di Genova, Gran Sasso Science Institute, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, Agenzia Spaziale Italiana, Università di Pisa.