Le nuove tecnologie robotiche consentono di realizzare strumenti sempre più avanzati per la riabilitazione di persone con ridotte capacità motorie. Ma quanto gli attuali filoni di ricerca rispecchiano effettivamente le esigenze dei pazienti? Per rispondere a questa domanda, un gruppo di esperti di riabilitazione tecnologica, con la collaborazione di alcuni rappresentanti delle associazioni di pazienti, ha predisposto una survey volta a identificare i bisogni riabilitativi primari in relazione alle disabilità mediante il coinvolgimento degli assistiti e dei caregiver.
L’iniziativa rientra nelle attività previste dalla Mission 1, Clinical Translation & Innovation, del progetto Fit for Medical Robotics (Fit4MedRob) coordinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e sostenuto dal Governo italiano nell’ambito del Piano Nazionale per gli investimenti Complementari al PNRR. Il progetto, che conta su un finanziamento complessivo di 128 milioni di euro, vede la partecipazione di 25 partner tra università, centri di ricerca, IRCCS e centri clinici, realtà industriali.
“L’Italia è un paese all’avanguardia nel campo della bioingegneria della riabilitazione e Fit4MedRob è l’iniziativa giusta e al momento giusto per provare a coprire il gap tra la ricerca e il mercato. Comprendere a fondo le esigenze degli attori coinvolti, a partire dagli assistiti, serve nell’ottica di progettare sin dalle prime fasi sistemi in grado di dare delle risposte clinicamente e socialmente valide, oltre che economicamente sostenibili”, ha dichiarato Christian Cipriani, docente della Scuola Superiore Sant’Anna e direttore scientifico dell’iniziativa.
Fit4MedRob nasce con l’obiettivo di rivoluzionare gli attuali modelli riabilitativi e assistivi per pazienti di tutte le età aventi funzioni motorie, sensoriali o cognitive ridotte o assenti, mediante lo sviluppo di nuove tecnologie digitali bioniche e biorobotiche, nonché di paradigmi innovativi di cura in grado di sfruttare tali tecnologie in tutte le fasi del percorso riabilitativo, dalla prevenzione fino all’assistenza domiciliare in fase cronica.
In particolare, il sondaggio anonimo è rivolto a pazienti affetti da ictus, sclerosi multipla, malattia di Parkinson, SLA, distrofia muscolare, neuropatie, paralisi cerebrale infantile o amputazione degli arti per identificare con un sondaggio anonimo i bisogni riabilitativi primari in relazione alle disabilità. All’interno della survey ci sono diverse sezioni con domande che fanno riferimento a differenti domini: utilizzo degli arti superiori e delle mani, spostamento, aspetti cognitivi e neuropsicologici, comunicazione, postura e cura di sé.