Le Fondazioni Telethon e Cariplo, anche quest’anno, hanno rinnovato il loro impegno a “illuminare la porzione più oscura del genoma umano”, invitando i ricercatori a studiare aspetti genetici e meccanismi molecolari ancora in gran parte sconosciuti o scarsamente compresi, ma che rappresentano un potenziale per lo sviluppo di nuove terapie per le malattie rare.
In dettaglio, i progetti si dovranno concentrare sullo studio dei cosiddetti bersagli T-dark per i quali non sono note informazioni sulla struttura, sulla funzione e sulla interazione con molecole e farmaci. Infatti,
sebbene il genoma umano sia stato sequenziato completamente, molti geni e proteine da loro codificate restano ancora ignoti.
Il bando, giunto alla sua terza edizione, ha portato alla selezione di 14 nuovi progetti di ricerca per un totale di 3,2 milioni di euro e di 22 gruppi di ricerca coinvolti, di cui 14 dislocati nella sola Lombardia. Gli altri 8 centri di ricerca vincitori del finanziamento sono dislocati in Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Piemonte e Toscana e tra le patologie oggetto di studio spiccano forme di distrofia muscolare come quella di Duchenne e la facio-scapolo omerale, malattie del sangue quali l’emocromatosi, la teleangectasia emorragica e la talassemia, ma anche disturbi del neurosviluppo e tumori rari.
Sale così complessivamente a quasi 14 milioni di euro l’investimento congiunto da parte delle due Fondazioni, che ha portato al finanziamento di 59 progetti di ricerca che hanno coinvolto 90 centri di ricerca italiani.
“Continuare a supportare la ricerca di base è fondamentale, perché solo così si possono fornire risposte alle tante domande ancora aperte e provare a individuare nuovi approcci terapeutici. Ed è per questo che ribadiamo il nostro impegno a proseguire con questa partnership per far avanzare l’innovazione”, ha dichiarato Celeste Scotti, Direttore della Ricerca e Sviluppo di Fondazione Telethon.
“Sostenere la ricerca scientifica è il modo per aiutare molte persone che soffrono. Sembrano mondi distanti, invece tra un ricercatore impegnato in laboratorio e un malato la distanza è molto ravvicinata. Dal successo del primo dipende spesso la vita dell’altro. Questo ha ancora più valore quando si fa ricerca sulle malattie rare che colpiscono moltissime persone. La collaborazione tra Fondazione Cariplo e Fondazione Telethon entra perfettamente nelle linee di attenzione che ci siamo dati nei confronti degli ultimi, dei più fragili; quelle persone che in diversi ambiti, sia la povertà, la disabilità o la malattia, a volte perdiamo di vista”, ha concluso il Presidente della Fondazione Cariplo, Giovanni Azzone.
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