Il progetto “Space It Up”, avviato lo scorso luglio, ha l’obiettivo di promuovere l’innovazione e ampliare le conoscenze fondamentali sullo spazio, analizzando i modelli numerici e i nuovi profili di missioni. Il fine è garantire un futuro sostenibile attraverso le tecnologie spaziali che monitorano i cambiamenti climatici e favoriscono la permanenza umana a lungo termine nello spazio extraterrestre.
Coordinato dall’Università di Torino, finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), il progetto vede la partecipazione di 33 partner tra università, enti di ricerca e aziende che lavoreranno insieme per promuovere la collaborazione e l’innovazione nel settore spaziale.
In dettaglio, per il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), il Dipartimento di Scienze Chimiche e Tecnologie dei Materiali (CNR-Dsctm) partecipa allo Spoke 8 del progetto.
Il coordinamento del progetto per il CNR è affidato al Dipartimento di Ingegneria, ICT e Tecnologie per l’Energia e i Trasporti (CNR-Diitet). Le attività si concentreranno sulla ricerca e sviluppo a sostegno delle future missioni umane nello spazio, coinvolgendo i seguenti istituti partecipanti:
– l’Istituto di chimica della materia condensata e di tecnologie per l’energia (Cnr-Icmate),
– l’Istituto di scienza, tecnologia e sostenibilità per lo sviluppo dei materiali ceramici (Cnr-Issmc),
– l’Istituto per i processi chimico-fisici (Cnr-Ipcf).
In particolare, i partner coinvolti lavoreranno su 9 ambiti diversi: dalle nuove missioni per la protezione e lo sviluppo sostenibile del pianeta alla progettazione e lo sviluppo di sistemi di rilevamento miniaturizzati per le missioni satellitari, dalla ricerca sulla sostenibilità delle attività umane, alla ricerca inerente il viaggio e la permanenza nello spazio e sui corpi celesti extraterrestri, con particolare riferimento alla Luna e Marte.