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Antartide, la nave Laura Bassi conclude con successo la 39esima spedizione scientifica

Dopo due mesi di navigazione nel Mare di Ross, in Antartide, la nave da ricerca battente bandiera italiana Laura Bassi ha concluso la sua campagna di ricerca sulle dinamiche fisiche e biogeochimiche di specifiche aree del continente. In particolare, le attività hanno riguardato il progetto “Tenore”, il progetto “Signature” e “MORsea” coordinati rispettivamente dall’università Parthenope di Napoli, dalla Politecnica delle Marche e dall’università degli Studi di Messina.

Il successo della campagna è da ricollegare anche alla collaborazione internazionale realizzata: per la prima volta, infatti, la nave ha supportato le ricerche di un programma scientifico neozelandese ospitando a bordo 12 ricercatori del Paese oceanico.

Il rientro della rompighiaccio al porto di Lyttelton, in Nuova Zelanda, ha segnato il termine di quella che è stata la 39° spedizione scientifica condotta nel continente polare dalla Laura Bassi e finanziato dal Ministero dell’Università e Ricerca (MUR) nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA).

Inoltre hanno partecipato al finanziamento anche numerosi enti di ricerca tra cui il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), che si è occupato del coordinamento scientifico, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) che ha invece curato la pianificazione e l’organizzazione logistica delle attività presso le sue basi antartiche e, infine, l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) che ha gestito la parte tecnica e scientifica della spedizione.

La campagna della nave rompighiaccio Laura Bassi si è conclusa con successo e, grazie alla collaborazione tra l’equipaggio, il personale tecnico e quello scientifico a bordo, abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi in programma, acquisendo molti più dati di quelli previsti” ha spiegato Franco Coren, direttore del Centro Gestione Infrastrutture Navali dell’OGS.

Il prossimo passo sarà dunque il rientro al porto Napoli, laddove la nave era partita lo scorso 25 novembre, e il cui arrivo è previsto per la seconda metà di aprile. Successivamente, si prevedono delle attività scientifiche in Mediterraneo a cui seguirà la preparazione per la prossima missione antartica.

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