Si è da poco concluso ad Amsterdam l’evento inaugurale del progetto SPECTRUM il cui compito sarà quello di elaborare una strategia sostenibile per la raccolta ed elaborazione dei dati prodotti dagli esperimenti di fisica delle alte energie e di radioastronomia. Compito di tale progetto è quello di risolvere il problema della sostenibilità del calcolo scientifico in quanto la quantità di dati raccolti, condivisi ed elaborati nella ricerca di frontiera è destinata ad aumentare rapidamente nel prossimo decennio, portando a esigenze senza precedenti di elaborazione, simulazione e analisi dei dati.
In particolare, la fisica delle particelle e la radioastronomia stanno preparando strumenti rivoluzionari, che richiederanno infrastrutture di calcolo con capacità molto maggiori rispetto alle attuali. In questo contesto, il compito di SPECTRUM sarà proprio formulare una Strategia di Ricerca, Innovazione e Implementazione (SRIDA) che delinei soluzioni sostenibili, sia finanziariamente sia dal punto di vista dell’impatto ambientale.
Inserito nell’ambito del programma Horizon Europe, SPECTRUM riunisce i principali attori del calcolo scientifico e i più grandi centri di calcolo europei. Anche l’Italia ha fornito il suo contributo con la partecipazione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e CINECA che saranno supportati dall’infrastruttura di calcolo di ICSC, il Centro Nazionale di Ricerca in HPC, Big Data e Quantum Computing.
“Oggi stiamo assistendo a un crescente utilizzo di sistemi nei quali l’uso di dati e il calcolo ad alte prestazioni sono sempre più interconnessi. Questa dinamica richiede particolare attenzione nella progettazione e nello sviluppo di strategie in grado di adattarsi ai diversi e specifici casi d’uso degli utenti. In questo contesto, SPECTRUM rappresenta un’opportunità straordinaria” ha commentato Fabio Affinito, Responsabile Supporto Specialistico e R&D di CINECA.
Secondo Tommaso Boccali, ricercatore della Sezione di Pisa dell’INFN, il progetto permetterà di realizzare una discussione aperta e costruttiva fra gli utenti e le grandi infrastrutture di calcolo garantendo una prossima generazione di infrastrutture più fruibili dalle comunità scientifiche. Si tratta di un’attività a cui il Centro Nazionale ICSC potrà fornire un importante supporto grazie all’infrastruttura distribuita che intende realizzare federando e potenziando le risorse di HPC e big data a livello nazionale attraverso un datalake aperto e per scopi di ricerca sia alle comunità scientifiche sia all’industria.