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Consolidator Grant 2022, la Ca’ Foscari si aggiudica il record di progetti finanziati

Sono ben 21 i progetti vincitori, per l’Italia, del bando Consolidator Grant 2022 promosso dallo European Research Council (ERC), con una crescita, rispetto allo scorso anno, dei finanziamenti ottenuti dai laboratori italiani. Quattro di questi saranno ospitati dall’Università Ca’ Foscari, due in particolare favoriranno l’attrazione e il rientro, nel nostro Paese, di ricercatori attualmente operanti in Europa.

L’ateneo veneziano si aggiudica così un primato di rilievo, ottenendo sovvenzioni per un totale di oltre 7 milioni di euro attraverso lo schema di finanziamento attivato dall’ERC per sostenere studiosi di eccellenza nella fase di consolidamento della loro carriera scientifica o del proprio gruppo di ricerca.

“Questo traguardo è importante non solo per noi, ma anche per l’intero sistema universitario italiano, che dimostra di essere competitivo e attrattivo in Europa e nel mondo. Dobbiamo essere fieri di questi risultati e continuare a promuovere l’eccellenza nella ricerca”, ha commentato Tiziana Lippiello, rettrice della Ca’ Foscari.

I progetti spazieranno dall’antropologia visuale alla storia del machine learning, nonché dall’adozione di metodi innovativi per l’analisi del ghiaccio antartico alla comunicazione nel Vicino Oriente antico. Valentina Bonifacio, con il suo CowDom impiegherà le tecniche della ricerca etnografica per studiare il ruolo del rapporto tra uomini e bovini nell’evoluzione della società sudamericana, con riferimento al contesto post-coloniale. Mentre Pascal Bohleber utilizzerà gli strumenti dell’intelligenza artificiale per decifrare con un dettaglio senza precedenti le informazioni contenute nelle carote di ghiaccio profondo dell’Antartide.

Oltre a sostenere i progetti di studiosi già attivi presso l’ateneo veneziano, le sovvenzioni porteranno in Italia un’archeologa dell’Università di Berna e un docente italiano di filosofia dei media che attualmente insegna presso l’Università di Arte e Design di Karlsruhe.

In particolare, Annick Payne studierà la comunicazione tra tre culture anatoliche che vivevano in territori adiacenti – Lidi, Luvi e Frigi – tra il 1200 e il 546 a.C, analizzando le fonti con un approccio combinato, semiotico e narratologico, volto a esaminarne la struttura, i processi di creazione del significato, la trasmissione. Matteo Pasquinelli attraverso il progetto AIMODELS farà avanzare l’epistemologia storica dell’intelligenza artificiale: in questo modo proverà a far luce sulla modellazione algoritmica nel contesto delle tecniche e dei sistemi di conoscenza, tra innovazione tecnologica, mentalità scientifica, nuove forme di produzione culturale e di automazione del lavoro.

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