Al Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) è stato presentato, con grande orgoglio, il Progetto Infinity2: una scuola nello spazio. Si tratta di un progetto di didattica sperimentale aerospaziale realizzato dal Liceo Scientifico Enrico Medi di Montegiorgio, nella provincia di Fermo nelle Marche, appartenente al Polo Scolastico Carlo Urbani, interamente finanziato dal PNRR, linea di investimento “Nuove competenze e nuovi linguaggi”, e sviluppato dalla collaborazione scientifica tra Leonardo e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).
Leonardo, azienda italiana leader globale nel settore dell’aerospazio, difesa e sicurezza, ha fornito agli studenti suggerimenti e contatti con la filiera locale per la realizzazione delle speciali ampolle di vetro che conterranno il materiale oggetto della sperimentazione in volo. L’ASI, invece, ha coadiuvato la progettazione e la messa a punto delle sonde.
“Per fare crescere la ricerca e l’economia spaziale italiana bisogna stimolare l’interesse dei giovani per le lauree scientifiche e le materie STEM. L’Agenzia Spaziale Italiana, oltre a svolgere un’azione di divulgazione delle attività spaziali soprattutto verso i ragazzi e i giovani, realizza e promuove progetti educativi e sostiene percorsi di alta formazione su tematiche spaziali, in collaborazione con istituzioni scolastiche e Università e con una proficua interlocuzione con il MIM e il MUR”, ha sottolineato il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Teodoro Valente.
Dopo il successo di Infinity1 (fondi PON Estate 2022), lanciato dal medesimo liceo e destinato allo studio dei gas serra nella stratosfera, stavolta sarà l’Islanda ad accogliere la nuova missione. Saranno coinvolti 32 studenti del Liceo Scientifico Medi, 10 dei quali partiranno alla volta di Reykjavík il prossimo 3 aprile per la messa in orbita delle 3 sonde di cui si compone il Progetto. Il primo dispositivo si occuperà di filmare l’aurora boreale, al fine di comprendere il fenomeno naturale e, al contempo, capire le dinamiche dei gas serra nell’atmosfera terrestre. La seconda sonda, invece, porterà a bordo un esperimento scientifico per misurare l’incidenza dei raggi UVB e UVC su tratti genomici dell’alga spirulina, per studiarne la stabilità e la sicurezza al fine di un utilizzo alimentare nello spazio. Infine, la terza sarà equipaggiata con due capsule speciali contenenti CO2, per sperimentare la possibilità di trasformare l’anidride carbonica in ossigeno. Un processo che potrebbe contribuire alla sostenibilità delle future missioni spaziali.
Ulteriori approfondimenti sul Progetto Infinity2 al seguente link.
