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Onde gravitazionali, è nata la collaborazione scientifica per realizzare l’Einstein Telescope

È stata formalmente sancita la nascita della collaborazione scientifica di Einstein Telescope (ET), il futuro, pionieristico osservatorio europeo di onde gravitazionali. Il passaggio è avvenuto durante il XII Simposio di Einstein Telescope, che ha raccolto presso l’Accademia ungherese delle Scienze di Budapest la comunità scientifica impegnata nel progetto.

Intitolato al grande fisico teorico tedesco, il primo a ipotizzare l’esistenza delle onde gravitazionali, ET si candida a diventare il più sensibile osservatorio di onde gravitazionali mai realizzato. La grande infrastruttura di ricerca potrà essere utilizzata dagli scienziati per “captare” i segnali emessi subito dopo il Big Bang e studiare la natura dei buchi neri: compiti, questi, che faranno di Einstein Telescope uno strumento di cruciale importanza per la fisica e l’astronomia internazionale.

La Direzione scientifica di Einstein Telescope è affidata all’olandese Jo van den Brand dell’Istituto olandese per la Fisica subatomica Nikhef e all’italiano Fernando Ferroni del Gran Sasso Science Institute (GSSI) e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN).

“Eravamo una comunità scientifica, oggi siamo una collaborazione scientifica, ossia un sistema strutturato e organizzato che lavora seguendo regole condivise per il raggiungimento del comune obiettivo: la realizzazione di Einstein Telescope, una grande infrastruttura di ricerca europea che ci porterà al centro della scienza mondiale e ci consentirà di mantenere la leadership scientifica e tecnologica in questo promettente settore di ricerca della fisica fondamentale. Questo è dunque per tutti noi un momento di grande soddisfazione e motivazione”, ha commentato Michele Punturo, ricercatore dell’INFN che è stato finora alla guida della comunità di ET e adesso ricoprirà il ruolo di portavoce della collaborazione.

“Nella Collaborazione abbiamo già un Observational Science Board con più di quattrocento persone che stanno lavorando su differenti temi scientifici, dalla fisica fondamentale alla fisica nucleare, dall’astrofisica alla fisica astroparticellare, alla cosmologia. ET sarà veramente rivoluzionario per la nostra comprensione dell’universo lungo la sua storia cosmica” ha spiegato Marica Branchesi, docente presso il Gran Sasso Science Institute (GSSI) e ricercatrice all’INFN, coordinatrice dell’Observational Science Board (OSB) di Einstein Telescope.

La sofisticata infrastruttura di ricerca potrà operare nel campo dell’astronomia gravitazionale e “multimessaggera”: una branca della ricerca astrofisica aperta dalla prima osservazione di onde gravitazionali avvenuta nel 2015, annunciata dalle collaborazioni LIGO (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory) e Virgo.

“Questi sono tempi entusiasmanti: le rilevazioni delle onde gravitazionali da parte di LIGO e Virgo hanno dato inizio a una rivoluzione scientifica, inaugurando l’era dell’astronomia gravitazionale e multimessaggera, che ha un futuro luminoso”, ha commentato il direttore dell’Osservatorio Gravitazionale Europeo (EGO), Stavros Katsanevas.

“La rete Ligo-Virgo-Kagra sta attualmente migliorando la sua sensibilità verso una moltiplicazione degli eventi di onde gravitazionali rivelati di un ordine di grandezza e più, ed è incoraggiante che questo impegno possa proseguire con il rivelatore di terza generazione Einstein Telescope. ET sonderà l’universo delle onde gravitazionali fino all’alba della formazione di stelle e galassie e anche oltre”, ha concluso il Direttore di EGO.

Il Simposio ungherese ha messo a confronto 438 scienziati provenienti da 13 Paesi, in presenza e da remoto, sulle prossime sfide da affrontare e i progressi scientifici compiuti negli ultimi mesi dai diversi gruppi di ricerca di ET. Durante l’evento, Jo van den Brand e Fernando Ferroni hanno presentato la prospettiva delle istituzioni scientifiche che stanno sostenendo ET. Si è infine costituito il Consiglio di Collaborazione di ET, presieduto dal tedesco Harald Lueck del Max Planck Institute e composto dai rappresentanti di ciascuno dei 79 gruppi di ricerca che partecipano alla collaborazione.

Pagina web dell’Einstein Telescope

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