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Osservazione della Terra: Italia in prima linea con COSMO-SkyMed di Seconda Generazione

Monitorare l’impatto umano sull’ambiente e il territorio, misurando l’effetto dei cambiamenti climatici e controllando la gestione delle risorse naturali da parte dell’uomo è la missione principale della costellazione italiana Cosmo-SkyMed di Seconda Generazione (CSG) che ha recentemente raggiunto un nuovo traguardo, con il decollo del secondo satellite dalla base di Cape Canaveral Air Force Station a bordo di un vettore Falcon 9 della società americana SpaceX.

Finanziata dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) con fondi assegnati dal Ministero dell’Università e della Ricerca e dal Ministero della Difesa, Cosmo-SkyMed di Seconda Generazione rappresenta un gioiellino dell’industria italiana, sviluppato da Leonardo, attraverso le sue joint venture Thales Alenia Space e Telespazio, con il contributo di diverse piccole e medie imprese del settore.

Con l’invio in orbita del secondo satellite della costellazione, l’Italia si riconferma un Paese capofila nell’osservazione terrestre e mette a segno un punto importante per aumentare l’operatività e le capacità dell’intera costellazione, in linea con gli obiettivi del programma gestito dall’ASI.

Avviata con successo oltre quindici anni fa con il lancio dei quattro satelliti di prima generazione, la missione Cosmo-SkyMed è la prima costellazione di satelliti radar a uso duale, militare e civile, per l’osservazione della Terra. In prima linea nel controllo dell’ambiente e del territorio, nella sicurezza e nella gestione delle emergenze, il suo raggio di azione spazia dalla prevenzione e gestione dei disastri ambientali al monitoraggio delle risorse agricole e forestali; dalla fornitura di immagini per la realizzazione di una nuova cartografia ad alta precisione al controllo degli oceani e delle coste, fino al monitoraggio degli insediamenti urbani. I dati radar di COSMO-SkyMed consentono per esempio di ottimizzare la classificazione dei terreni e il controllo delle colture durante il ciclo di crescita, ma anche di osservare monumenti, edifici storici e aree archeologiche per studiarne i cambiamenti nel tempo.

“Uno dei punti di forza del settore spaziale e aerospaziale del nostro Paese è la completezza della sua filiera industriale e della ricerca – ha dichiarato Maria Cristina Messa, ministro dell’Università e della Ricerca. – Questa autonomia strategica ha permesso di sviluppare, negli anni, capacità ed expertise di forte competitività internazionale e proprio in questo contesto è stato concepito e realizzato COSMO-SkyMed. Grazie ai satelliti di Seconda generazione avremo una qualità dei dati ottenuti ancora migliore e la possibilità, per esempio, di continuare a studiare, con precisione e puntualità sempre maggiori, i trend dei processi naturali e antropici che la comunità scientifica italiana e internazionale stanno monitorando da più di un decennio proprio attraverso questa costellazione. Dovendo affrontare transizioni ecologiche e cambiamenti climatici, agire su questo fronte e investire nella ricerca può rivelarsi determinante”.

“Il lancio del secondo satellite della nuova generazione COSMO-SkyMed rappresenta un ulteriore importante passo – ha sottolineato il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Giorgio Saccoccia – per assicurare la continuità e il consolidamento di una straordinaria infrastruttura, un’eccellenza tecnologica Italiana riconosciuta a livello mondiale, capace di garantire i più sofisticati servizi di monitoraggio e osservazione del nostro pianeta. La seconda generazione è infatti caratterizzata, grazie ai significativi investimenti dell’ASI e della Difesa Italiana, da nuove funzionalità, migliori prestazioni e maggiore flessibilità di utilizzo che abilitano innovativi servizi ed applicazioni per la crescita economica e sociale del nostro Paese.”

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Ministero dell'Università
e della Ricerca