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Ricerche in Antartide: è iniziata la 38esima spedizione italiana

È ufficialmente cominciata la 38esima spedizione italiana in Antartide, con l’arrivo di un primo contingente tecnico nella stazione italiana antartica Mario Zucchelli, presso la Baia Terranova. Finanziata dal Ministero dell’Università e Ricerca (MUR) nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), la spedizione è gestita dall’ENEA per la pianificazione logistica e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) per la programmazione scientifica.

Saranno complessivamente 240 i tecnici e ricercatori coinvolti nei 50 progetti di ricerca selezionati nell’ambito del Programma, in ambiti disciplinari che spaziano dalle scienze dell’atmosfera alla geologia, dal paleoclima alla biologia, dall’oceanografia all’astronomia.

Alla spedizione partecipano anche le Forze Armate, con 23 esperti militari di Esercito, Marina, Aeronautica e Arma dei Carabinieri che affiancheranno sul campo i ricercatori durante tutto il corso della spedizione. Gli specialisti della Difesa, nell’ambito delle specifiche competenze della forza armata d’appartenenza, daranno supporto alle campagne esterne, le attività navali e subacquee, l’operatività di elicotteri e aeromobili, le previsioni meteorologiche e completamento della pista d’atterraggio su terra. Saranno impegnati nelle attività anche 4 componenti del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

Le attività scientifiche saranno condotte sia presso la stazione Zucchelli sia nella base italo-francese Concordia, ma anche sulla nave rompighiaccio italiana “Laura Bassi”e in alcune stazioni antartiche di altri Paesi. In particolare, le attività a bordo della “Laura Bassi” – di proprietà dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) e gestita congiuntamente da CNR, ENEA e OGS – si svolgeranno in un’unica rotazione della durata di due mesi, nell’ambito della quale saranno realizzate due campagne oceanografiche. Durante le due tratte nel Mare di Ross, i 28 ricercatori che si alterneranno porteranno avanti le attività di ricerca previste nell’ambito di 8 progetti finanziati dal PNRA, oltre alle attività in collaborazione con l’Istituto Idrografico della Marina Militare.

Mentre presso la stazione Concordia, a partire da febbraio 2023, 13 nuovi “invernanti” (winterover) – 5 del PNRA, 7 dell’Istituto polare francese (IPEV) e 1 medico dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) – resteranno in completo isolamento fino a novembre dello stesso anno, poiché causa delle temperature esterne che arrivano a -80°C (fino a -100°C di percezione termica) non è possibile raggiungere la base per quasi nove mesi.

Con la nuova missione presso la base italo-francese saranno portati avanti 20 progetti di ricerca, tra cui “Beyond Epica Oldest Ice”: un programma di ricerca internazionale finanziato a livello europeo, volto a ricostruire il clima del pianeta fino a 1,5 milioni di anni fa. Nell’ambito di questo progetto coordinato dal CNR a cui partecipano per l’Italia anche ENEA e Università Ca’ Foscari Venezia, partirà quest’anno la fase di carotaggio del ghiaccio nel campo allestito a Little Dome C, a circa 40 chilometri da Concordia, con l’obiettivo di riportare entro l’anno i primi campioni di ghiaccio in Italia.

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