Il veneziano Andrea Antonello, ingegnere aerospaziale di 35 anni operativo a Londra, ha presentato un braccio robotico innovativo, “The CRAB”, che verrà lanciato nello spazio entro il 2026 con l’obiettivo di rendere il cosmo più accessibile e sostenibile per le nuove generazioni. Si tratta di una missione unica nel suo genere che però sta facendo da apripista per altri interventi.
CRAB, acronimo derivante da CLEAR Robotic Arm Breadboard, e traducibile – non a caso – come “granchio”, verrà installato su un pannello laterale di un satellite è stato sviluppato in meno di 12 mesi. Il suo compito principale sarà quello di compiere operazioni di ispezione e manipolazione, grazie ad una telecamera a pinza installata alla fine del braccio, rimuovendo i detriti spaziali. Questi ultimi, in particolare, sono oggetti creati dall’uomo che si trovano in orbita perché hanno smesso di essere utili o perché sono stati persi durante qualche passeggiata spaziale.
Le dimensioni di un detrito sono estremamente variabili, da una microscopica scaglia di vernice, fino ad intere sezioni di razzi o satelliti non più funzionanti. Questa “spazzatura” pone un serio pericolo all’accesso allo spazio, in quanto eventuali collisioni possono generare una reazione a catena che lo renderebbero inaccessibile per decenni. Alle velocità orbitali tipiche (5-7km/s), un frammento di metallo di qualche millimetro ha così tanta energia cinetica da poter distruggere completamente un satellite. Pertanto, ha aggiunto il ricercatore veneto: “Una missione per la rimozione di un detrito spaziale è costituita da una serie di operazioni sequenziali che devono avvenire in perfetta sincronia. Dopo il lancio, il satellite spazzino approccia l’orbita del satellite da rimuovere. Quando spazzino e detrito iniziano ad essere vicini (qualche km di distanza), inizia la fase di approccio vera e propria, nella quale videocamere e altri sistemi di misurazione cercano di stimare il moto e la velocità del satellite defunto. Una volta che il servicer è sufficientemente vicino, inizia una danza molto complicata durante la quale lo spazzino cerca di avvicinarsi al detrito senza toccare: infine, il sistema di cattura si dispiega e “abbraccia” il detrito. Una volta catturato, il detrito viene poi rilasciato in atmosfera dove brucerà e si dissolverà durante il rientro in atmosfera”.