Il Progetto MER (Marine Ecosystem Restoration) è il più grande progetto sul mare nell’ambito del PNRR (Missione 2) e vede ISPRA come soggetto attuatore e il Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica (MASE) come amministrazione titolare del finanziamento di 400 Mln di Euro per il 2022-2026.
In dettaglio, MER è organizzato su 37 linee di attività organizzate sui seguenti obiettivi: interventi per il ripristino dei fondali e degli habitat marini, mappatura degli habitat costieri e marini di interesse conservazionistico, rafforzamento del sistema nazionale di osservazione degli ecosistemi marini e costieri, una nuova unità navale oceanografica dotata di apparecchiature altamente tecnologiche in grado di sondare i fondali fino a 4000 metri. “Lo scopo è quello di creare le basi per uno sviluppo sostenibile che sia ‘in blu’ e sia blu anche ‘certificato’, nel senso che la conoscenza e la competenza che l’Istituto mette a disposizione è garanzia di un progetto le cui azioni ricadranno anche sullo sviluppo economico e sociale del paese”, ha spiegato Maria Siclari, Direttore Generale dell’ISPRA.
Una competenza, quella fornita da ISPRA, riconosciuta anche da Nello Musumeci, Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare: “Il progetto MER ci aiuterà a riparare distrazioni passate in cui il mare è stato sfruttato”. L’Istituto svolge, inoltre, il ruolo di coordinamento tecnico-scientifico del sistema nazionale di monitoraggio e valutazione dello stato di salute degli ecosistemi marini previsto dalla Direttiva Quadro sulla Strategia Marina 2008/56/CE, che vede il MASE in qualità di Autorità Competente.
Il MER prevede, in dettaglio: 15 aree con Posidonia Oceanica da ricostruire, altrettante 15 da ripristinare perchè presenti attrezzi da pesca abbandonati e la mappatura di 90 monti sottomarini localizzati tra Mar Ligure, Tirreno, mar di Sardegna, Ionio e Adriatico meridionale per una superficie stimata di circa 14000 km2. L’obiettivo è “assicurare il raggiungimento del ‘buono stato ambientale’ dei mari italiani tramite una conoscenza approfondita degli ecosistemi e offrire soluzioni per affrontare le sfide rappresentate dai cambiamenti climatici”, come ribadito dal Presidente dell’ISPRA e Snpa Stefano Laporta. Un aspetto fondamentale quello della buona salute del mare riconosciuto anche da Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica che ha concluso: “Lo stato di salute del mare è decisivo per la salvaguardia degli ecosistemi del nostro paese, che con il mare sono in continuità molto forte. Bioplastiche, eccessivo sfruttamento delle risorse ittiche che vanno a forzare catene alimentari, i cambiamenti climatici che stanno innescando la proliferazione di specie aliene che trovano nei nostri mari condizioni favorevoli scacciando le autoctone. Queste circostanze devono suscitare preoccupazione spingendo ad agire, puntando alla protezione del 30% con il 10% tutelato in modo stretto”.
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