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Vulcani: nasce in Islanda il primo osservatorio al mondo per studiare il magma da vicino

Krafla Magma Testbed, KMT. Fonte www.kmt.is
Krafla Magma Testbed, KMT.
Fonte: www.kmt.is

Sorgerà all’interno della caldera del vulcano Krafla, in Islanda, la prima infrastruttura di ricerca al mondo in grado di permettere lo studio del magma direttamente dall’interno della camera magmatica. L’avveniristico osservatorio nascerà nell’ambito del progetto di ricerca internazionale Krafla Magma Testbed (KMT), che vede in prima linea l’Italia. La partecipazione al progetto è infatti supportata dall’infrastruttura di ricerca europea EPOS-ERIC sostenuta dal Ministero dell’Università e della Ricerca, dedicata allo studio della dinamica del pianeta Terra e, la cui sede centrale è a Roma, presso l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).

“Il progetto KMT – spiega Paolo Papale, vulcanologo dell’INGV – vuole creare un osservatorio magmatico costituito da una serie di pozzi aperti direttamente all’interno, intorno e al di sotto del magma. Attrezzati con una strumentazione in grado di operare in condizioni estreme, questi osservatori ci permetteranno di ampliare le nostre conoscenze sui sistemi vulcanici e di comprendere, in maniera più approfondita, le relazioni tra ciò che avviene all’interno di un corpo magmatico e le relative misure effettuate in superficie”.

Il progetto di ricerca si prefigge di ottenere informazioni dirette sulle caratteristiche del magma prima di un’eruzione, testando per la prima volta i modelli teorici e le speculazioni sullo stato dei magmi di profondità, fino a oggi studiati solo attraverso informazioni indirette. Il progetto presenta, tuttavia, anche importanti prospettive per il settore industriale ed energetico.

“Nessuno ha mai utilizzato le trivelle in condizioni estreme con l’intenzione di lasciare dei pozzi operativi a lungo termine – prosegue Paolo Papale – per cui bisogna capire quali siano i migliori materiali da impiegare, sia per la costruzione dei pozzi sia per la strumentazione che vi verrà installata, in zone dove le temperature raggiungono i 900°C e l’estrema acidità dei fluidi circolanti rende le condizioni altamente corrosive”.

Le ricerche, inoltre, consentiranno di studiare la possibilità di estrarre l’energia termica proveniente direttamente dal magma e di sfruttarla come fonte energetica pulita e rinnovabile presso vulcani dalle caratteristiche simili, come l’area vulcanica dei Campi Flegrei nei pressi di Napoli. Il vulcano Krafla presenta infatti importanti analogie con l’area dei Campi Flegrei, in quanto le caldere di entrambi i vulcani sono caratterizzate da intrusioni di magma e da circolazione idrotermale.

Il progetto Krafla Magma Testbed coinvolge 38 istituti di ricerca e aziende appartenenti a 11 diversi Paesi e ha recentemente ricevuto un importante finanziamento dal prestigioso International Continental Scientific Drilling Program (ICDP), l’organizzazione no profit che supporta i progetti di ricerca scientifica che prevedono la perforazione terrestre, orientati alla gestione responsabile delle risorse naturali e dell’ambiente.

Fonte: INGV

Sito web progetto KMT

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